Articolo 21 della Costituzione Italiana

Articolo 21 della Costituzione Italiana:
"TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, CON LO SCRITTO E OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. LA STAMPA NON PUO' ESSERE SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONI O CENSURE"

lunedì 29 giugno 2020

E' QUESTA LA DESTRA ?

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Definizione di POLITICA :
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Secondo la definizione data dall'enciclopedia Treccani la Politica rappresenta il binomio fra la scienza e l’arte di governare, cioè la teoria e la pratica che hanno per oggetto la costituzione, l’organizzazione, l’amministrazione dello Stato e la direzione della vita pubblica.
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Etimologia, dal greco :
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Πόλις = Polis = Città = Stato
Πολίτης = Polites = Cittadino (sostantivo)
Πολιτικός = Politikos = Politico (Aggettivo)
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Nel XX° secolo l’Arte della politica è diventata il laboratorio pratico delle cosiddette teorie politiche, con cui si contrappongono fra i vari partiti le rispettive linee di pensiero.
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Va da sé che i contenuti ideologici che caratterizzano l’essenza dei Partiti ne costituiscano gli elementi prodromici al loro stesso incedere quotidiano.
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Ecco perché i contrapposti schieramenti dei Partiti che si affrontano nella dialettica Parlamentare del panorama costituzionale insistono per l’affermazione di determinati paradigmi piuttosto che di altri, riproponendo ciclicamente quegli archetipi da cui trae origine il proprio retaggio socio culturale e politico.
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Va da sé che destra e sinistra, in un eterno e strumentale gioco delle parti, si misurino in un confronto che tende a evidenziare e a riproporre schematismi collaudati, dogmi e assiomi di riferimento, correlazioni univoche e interpretazioni che vanno al di là dell’oggettività imparziale, determinando un carattere di riferimento a cui le masse possono attingere a seconda delle rispettive impostazioni ideologiche.
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Senza dubbio le sinistre sono maestre nel diffondere capillarmente i capisaldi delle loro linee guida principali, manovrando con grande destrezza per adattarne i neologismi alle variazioni contestuali che l’incedere del tempo e le variazioni strutturali della società richiedono.
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Le sinistre seguono esattamente questo modus operandi da decenni, a partire dal 1917, anno in cui Lenin iniziò un percorso che avrebbe condotto il comunismo ad affermarsi in tutto il pianeta.
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Oggi sappiamo che l’intero costrutto su cui l’evoluzione comunista ha fondato la sua evoluzione è frutto di una politica di odio e prevaricazione, in cui l’essenza stessa che lo compone rivela i tratti di un mostruoso apparato burocratico e ostile alle masse operaie e contadine.
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In pratica è l’esatto opposto di ciò che invece viene propagandato dalla linea politica comunista che si erge, addirittura, come baluardo a difesa delle classi sociali più disagiate.
Da questo tragico ossimoro possiamo evincere l’importanza della politica e del suo laboratorio intellettuale, attraverso cui risulta evidente la possibilità di mistificare la verità e la realtà dei fatti, addomesticandole a proprio uso e consumo.
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La politica espressa dalle sinistre dal dopoguerra ad oggi ha permesso loro di spaziare attraverso una didattica, frutto di un apparato intellettuale e disinformatore, che ha prodotto stereotipi di riferimento e falsi idoli, offerti alle masse come assiomi indiscutibili.
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Attraverso questa manipolazione costante delle coscienze, la politica delle sinistre ha potuto elevare al rango di eroi alcuni dei personaggi comunisti più sanguinari della Storia dell’umanità, come ad esempio Lenin, Tito, Togliatti, Che Guevara, e Mao Tse Tung.
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Per contro la destra, tranne alcune rare eccezioni, si astiene dal proporre l’anticomunismo così come di incentivare una consapevolezza culturale che fortifichi l’identità intellettuale del proprio substrato elettorale.
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Molti dei politici cui la Destra oggi si appoggia per raggiungere un consenso popolare significativo, sono impegnati solo nel raggiungimento di obiettivi prefissati che prevedono l’avanzamento della propria carriera in seno alle strutture che la politica stessa offre loro.
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Questi politicanti (è il termine giusto) ottengono l’agognato consenso solamente a causa del fatto che, cavalcando il malcontento  diffuso, si propongono come alternativi ad una classe dirigente incapace e parassitaria.
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E’ esattamente ciò che fece il Movimento 5 stelle (poi declassato a 5 stalle), fagocitando un numero sempre crescente di elettorato che permise loro di arrivare ai vertici di Governo.
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Nei programmi politici dei pentastellati però, così come in quelli delle destre, mancano i necessari riferimenti culturali e ideologici, sempre presenti negli schematismi intellettuali delle sinistre, che consentono ai Partiti di mantenersi in vita nonostante le variazioni di umore delle masse e i loro repentini  voltafaccia.
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Sappiamo tutti che i 5 stalle si sono lentamente ma inesorabilmente avviati verso l’implosione che li condurrà all’estinzione totale, vittime della loro stessa indole e della loro spiccata ambiguità, e siamo consapevoli anche del fatto che il Popolo italiano ha smascherato l’ipocrisia che li contraddistingue.
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Non c’è quindi null’altro che possa indurre un italiano sano di mente a perseverare nell’approvazione accondiscendente di questi parassiti, nemmeno un piccolo baluardo ideologico o una prerogativa intellettuale di riferimento che ne possa connotare l’identità.
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La solidità ideologica, d’altra parte, risulta essere minata anche negli schieramenti delle destre, avvelenata da personaggi che, a causa di un malcelato carrierismo che muove le loro azioni, ne compromettono l’esistenza stessa.
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Appartengono a questo microcosmo di “franchi tiratori”, molto più dannosi che non il tiro incrociato dei loro antagonisti, tutti coloro che risultano essere riconoscibili per la disinvoltura con cui trasmigrano da un Partito all’altro senza alcuna remora e a seconda della opportunità di carriera, oltre a tutti coloro che ostentatamente rifiutano a priori una politica incentrata sull’approfondimento culturale e didattico degli eventi storici e delle analisi intellettuali delle varie parti in causa, primo fra tutti l’esperimento di macelleria sociale noto come comunismo.
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A causa dell’ottusità di coloro che possiamo considerare  come talebani, nonostante la loro dichiarata appartenenza all’universo delle destre, una rilevante percentuale del Popolo italiano è completamente all’oscuro sia dei crimini che dei nomi dei criminali che compongono il gotha internazionale del comunismo.
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Come sbugiardare le sinistre quando ci propongono come esempio e punto di riferimento da seguire il famigerato Palmiro Togliatti, denominato ancora oggi con il vezzeggiativo di “il Migliore” , se non ne conosciamo la biografia e i crimini commessi ?
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Come far sapere a tutti che il comunismo ha prodotto cento milioni di vittime nel secolo scorso, se non si conosce la storia russa dalla nascita del bolscevismo ai nostri giorni ?
Eppure ci sono molti personaggi di spicco delle destre che davanti a proposizioni letterarie che approfondiscono queste tematiche, non solo le rifiutano snobbandole, ma le boicottano con decisione.
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E’ esattamente ciò che accade a me, quando ciclicamente mi dedico a pubblicizzare i libri che ho finora scritto e pubblicato su Amazon, divulgandone gli opuscoli informativi e proponendoli sui vari social a partire da Facebook.
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Ho scritto varie volte ad alcuni di quei personaggi che poi ho dovuto riconoscere come talebani proprio per il loro atteggiamento ostile verso chi, come me, fa anticomunismo su base dialettica, culturale, e didattica.
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Innanzitutto vi propongo il depliant in questione, così come lo diffondo in rete, senza orpelli e propositivo :
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E’ giusto ora che gli elettori conoscano quali siano i personaggi che fino ad oggi hanno snobbato e boicottato la mia produzione letteraria, come se questa fosse contraria ai loro princìpi politici e come se il loro autore e l’anticomunismo fossero nemici da combattere.
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Il primo "talebano" che voglio segnalarvi è il mio concittadino Galeazzo Bignami, figlio di un volto storico della destra bolognese, Marcello, che ebbi il piacere di conoscere personalmente.
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Con Galeazzo ho intrattenuto una interazione collaborativa qualche anno addietro, quando intrapresi una personalissima battaglia contro il PD e il Sindaco che lo rappresentava nel Comune di Minerbio, il Paese in cui a quei tempi risiedevo.
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La mia attività politica di contrasto condotta insieme a mio figlio, uniche realtà effettive di opposizione al PD trovarono una proficua collaborazione in Galeazzo, desideroso di espandere la sua sfera di influenza in un territorio di cui condivideva l’elettorato con Alberto Vecchi, un suo antagonista “interno” al Partito cui allora apparteneva, e cioè il Pdl.
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Le dinamiche attraverso cui la nostra interazione raggiunse ottimi risultati passarono attraverso una incessante proposizione alla cittadinanza di letture che spaziavano dall’offerta di volantini a quella di un giornalino periodico, diffusi entrambi sul territorio da mio figlio e al sottoscritto in concomitanza di periodici banchetti informativi.
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Il risultato fu che, in occasione di una tornata elettorale, causammo al PD un “danno storico”,  riducendo il suo elettorato a valori di consenso mai così minimi dal dopoguerra a quei giorni.
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Venendo alla quotidianità odierna e a Bignami, che interpellai in merito alla mia produzione letteraria, va detto che dopo la mia proposta di collaborazione mirata alla diffusione dell’anticomunismo dovetti registrare una assoluta mancanza di interesse da parte sua, nonostante il fatto che nel frattempo fosse stato eletto Deputato alla Camera.
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Il suo successivo e disinvolto abbandono di Forza Italia per diventare membro di Fratelli d’Italia, coincise con una maggiore quanto immotivata ostilità nei miei riguardi, al punto che da quei giorni in poi si è sempre negato al telefono.
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Ho quindi provveduto a muovermi autonomamente per la pubblicazione dei miei scritti, trovando in Amazon un valido partner che mi ha consentito di realizzare il mio progetto.
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Successivamente, rifiutandomi di credere che il comportamento e l'inerzia di Galeazzo fossero dovute ad una sorta di appagamento per aver raggiunto l’agognato obiettivo parlamentare, ho riprovato a “postare” sulla sua pagina Facebook un depliant informativo con cui pubblicizzavo la mia produzione letteraria.
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Con mia grande sorpresa e con notevole disappunto ho dovuto però constatare che quasi contestualmente il mio post era stato cancellato, palesando apertamente un vero e proprio disprezzo rivolto da Bignami non tanto verso di me quanto verso ciò che i titoli dei miei libri rappresentavano, e cioè un impegno intellettuale nella lotta al comunismo.
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Bignami, evidentemente senza alcuna motivazione e nel silenzio arrogante più assoluto, ha talebanizzato il mio tentativo di diffusione letteraria, ribadendo così la sua decisa ostilità verso chi con il proprio impegno si batte da oltre quarant’anni per dare risalto e diffusione alla conoscenza dei crimini e dei criminali comunisti.
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Ho riprovato di nuovo a postare l’opuscolo informativo, ottenendo però il medesimo risultato : cancellato !
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Parallelamente mi sono rivolto al Popolo della rete, riscontrando un piacevole successo, tranne che per alcuni altri elementi del tutto simili, come modus operandi, a Bignami.
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Mi riferisco a Marco Lisei, politico di Fratelli d'Italia in regione Emilia-Romagna, che dopo avermi ringraziato per il suggerimento con cui lo incitavo a prodursi in un maggiore impegno in chiave anticomunista, ha poi pensato bene di ignorarmi, senza nemmeno rispondere ai miei successivi messaggi interlocutori.
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Fabio Schiuma di “Riva Destra”, nonostante gli abbia contestato il fatto che continui ad ignorare i miei suggerimenti culturali, proposti a più riprese, manifesta a tutt'oggi un totale disinteresse verso l’anticomunismo, a dispetto del suo roboante proclamarsi “di destra” .
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Dopo la vittoria del PD nelle elezioni regionali del 2019 ho scritto al Senatore Alberto Balboni di Fratelli d’Italia nel mese di dicembre, manifestandogli le mie perplessità per il modus operandi con cui le destre continuano ad incedere.
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Ecco lo screening del testo :
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Non avendo ricevuto nemmeno il più piccolo cenno di riscontro, segno di una assoluta indolenza del mio interlocutore e del suo categorico rifiuto di affrontare un qualsivoglia contraddittorio, sebbene costruttivo, ho riscritto nuovamente al Senatore Balboni nel mese di febbraio 2020.
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Ecco il testo :
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Anche in questa occasione il silenzio di tomba ha reso sterile una interazione fra un membro dell'elettorato e la classe dirigente, che in realtà non c’è mai stata.
I maggiori rappresentanti dei Partiti di destra non consentono di scrivere sulle loro pagine Facebook, relegando chiunque al ruolo di semplice lettore e inibendo qualsiasi interlocuzione o dialogo interattivo.
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In alcune Community, hanno accettato di postare l’opuscolo informativo ma esclusivamente e limitatamente al loro diario, tenendolo rigorosamente entro quei limiti, come a nasconderlo e manifestando così una palese mancanza di interesse verso la diffusione dei crimini e dei criminali comunisti, come nel caso di “A tutta destra” il cosiddetto “Giornale online di area” gestito dall’Avv. Stenio Bove.
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La maggior parte delle pagine aperte da Fratelli d’Italia in riferimento alle singole entità territoriali nazionali, fanno risalire gli ultimi aneliti esistenziali al 2014, anno delle elezioni amministrative, evidenziando così il fatto che l’unico motore che spinse il gruppo politico a interagire con il Popolo della rete non fu quello informativo e culturale, basato su una simbiosi di intenti dallo squisito sapore intellettuale, ma anzi una subdola quanto contestuale esigenza elettorale, dopodiché il nulla.
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La riprova di ciò è data dal fatto che ora, avvicinandosi di nuovo la data delle prossime elezioni amministrative, queste pagine si rianimano e riprendono vita.
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Cito solo alcune delle innumerevoli Pagine di Fratelli d’Italia che si ergono come spettrali fantasmi a testimoniare il disinteresse e l’inettitudine dei politici che guidano tale compagine politica, tralasciando quelle che sono appena resuscitate dopo anni di auto-ibernazione :
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Fratelli d’Italia  -  Non fa postare
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Fratelli d’Italia Agosta - Non fa postare
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Fratelli d’Italia An Cori -  Pagina scomparsa da Facebook
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Fratelli d’Italia An LatinaOvestmare  -Pagina scomparsa da Facebook
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Fratelli d’Italia Arcore - Non fa postare
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Fratelli d’Italia Bagheria - Non fa postare
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Fratelli d’Italia Bologna – Non fa postare
Ho scritto loro, manifestando il mio disappunto.
Ecco il testo, a cui non è mai stata data alcuna risposta :
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Fratelli d’Italia Bologna Città Metropolitana - Cancella immediatamente il mio opuscolo anticomunista, non appena lo posto sulla loro pagina.
Ho scritto loro, manifestando il mio disappunto.
Ecco il testo, a cui non è mai stata data alcuna risposta :
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Fratelli d’Italia Bologna Provincia  - Dimostrano un disinteresse assoluto per l’anticomunismo.
Ho scritto loro, manifestando il mio disappunto.
Ecco il testo, a cui non è mai stata data alcuna risposta :
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Fratelli d'Italia Bolzano - Pagina scomparsa
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Fratelli d'Italia Busto Arsizio - Non fa postare
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Fratelli d'Italia Campi Flegrei - Ferma al 2014
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L'elenco è lunghissimo ma queste indicazioni dovrebbero essere sufficienti per indicare lo stato di indolenza e di colpevole menefreghismo che avvelena l'apparato comunicativo delle destre, in particolare di Fratelli d'Italia e dei politici (o politicanti) che vi si annidano come parassiti.
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Proseguendo nell'elencare le pagine Facebook che pur sventolando bandiere tricolori e proclami dal sapore nostalgico evitano accuratamente di favorire l'anticomunismo da me proposto, eccone alcune :
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Fuori dall'Europa - Lascia gli articoli che vengono postati dai visitatori in sospeso, senza mai pubblicarli.
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Futura - Quasi tutte le pagine che fanno riferimento a questo gruppo sono inattive, mentre le altre sono comunque per nulla ricettive sull'argomento da me proposto.
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GIOVENTU' NAZIONALE BOLOGNA  -  Non ha mai risposto alle mie comunicazioni, che sono state le seguenti :
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Fortunatamente il Popolo delle Destre che affolla Facebook ha recepito con entusiasmo la mia proposta culturale, dandomi così, nel mio piccolo, la possibilità di diffondere l'anticomunismo al suo interno.
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Se i vertici delle destre estraessero la testa da sotto la sabbia e prendessero coscienza del fatto che il substrato ideologico del proprio elettorato non può prescindere da una appropriata cultura identitaria che passa attraverso la conoscenza del nemico comunista, forse si potrebbero consolidare le fondamenta, oggi compromesse, dell'intero apparato socio politico.
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Indico un'ultima pagina Facebook, intestata ad un personaggio che primo fra tutti dovrebbe avere a cuore i sentimenti politici e ideologici delle persone che simpatizzano per la destra.

Si tratta della Senatrice leghista Lucia Borgonzoni, che ha ricoperto incarichi di governo come Sottosegretario di Stato, alla quale ho inviato i seguenti messaggi:
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Come tutti possono vedere, non si tratta quindi di posizioni isolate, ma di un sistema diffuso, un malcostume intellettuale che è drammaticamente connotato come esempio di disinformazione, pernicioso e deleterio, che può produrre solo distacco anziché coesione, incertezza anzichè sicurezza, in un proseguo certamente letale per la sopravvivenza delle destre.
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In mancanza delle necessarie basi culturali, infatti, qualunque formazione politica si trova ad essere in balìa delle mutevoli trasformazioni geopolitiche e sociali che turbinosamente si affacciano nella quotidianità popolare ed é quindi sufficiente il verificarsi di alcuni fraintendimenti per rompere l'equilibrio che ha spostato i favori dell'elettorato in una direzione piuttosto che in un altra.
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I comunisti hanno capito molto bene questo meccanismo e si adoperano da decenni per fagocitare le coscienze, addomesticandone la preparazione culturale, scolarizzata e manipolata a proprio uso e consumo in maniera piuttosto efficace, al punto che nonostante i cento milioni di vittime prodotte dal comunismo nel secolo scorso, questo risulta essere ancora vivo e vegeto insieme ai suoi eredi poli-metamorfizzati.
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I personaggi sopra descritti quindi, svolgono un ruolo estremamente dannoso per lo sviluppo culturale delle destre, e la loro inerzia è prodromica ad una inevitabile implosione.
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Questo articolo non modificherà certamente il trend che le destre hanno adottato di fronte agli elettori, ma certamente costituisce una testimonianza a futura memoria da leggere quando il comunismo si approprierà definitivamente della Democrazia, e con la quale potremo puntare il dito verso chi lo ha permesso.
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Dissenso
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lunedì 22 giugno 2020

TOGHE ROSSE !!


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In pieno scandalo PALAMARA-LAND, propongo alcuni miei articoli scritti nel recente passato sugli abusi della Magistratura italiana firmata PD, da cui si evince il loro totale disprezzo per la Democrazia e per il Popolo italiano.
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Questi personaggi interpretano un ruolo che sembra uscito dalle pagine surreali di Orwell ma che in realtà è drammaticamente reale, nella sua devastante idiosincrasia verso i princìpi basilari della società civile.
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La toga rossa e il suo mentore...
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Il Giudice Palamara e i delinquenti come lui hanno svilito il ruolo stesso della Giustizia, schierandosi politicamente e usando il loro potere per attaccare Matteo Salvini e le politiche da lui espresse.
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Le nefandezze di questi personaggi della Magistratura, dalla caratura morale inferiore a quella di un topo di fogna, hanno permesso ai nuovi comunisti metamorfizzati di imperversare nelle città italiane senza alcun timore di subire le conseguenze dei loro atti delittuosi, come nel caso dei centri sociali di Bologna che da decenni tengono in ostaggio la democrazia della città, spadroneggiando con il ricorso alla violenza sena che mai alcuno di loro fosse condannato dalla Magistratura.
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Per ben ventisei anni costoro hanno occupato l'aula C della facoltà di Scienze Politiche, oltraggiando la Città stessa e la democrazia, senza che alcun Magistrato, Prefetto, Sindaco, Autorità abbia mai cercato di porvi fine.
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Questa è la prova che esiste in Italia un DISEGNO EVERSIVO ben pianificato, a cui il PD non è certamente estraneo, per appropriarsi dell'intera società attraverso l'uso della Magistratura e della persecuzione che le Toghe rosse hanno dimostrato di voler applicare contro le destre.
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E' in atto lo stupro della Democrazia, con la tacita complicità del canuto burattino del Colle, tale Mattarella che, anzichè sciogliere immediatamente il CSM, tiene un basso profilo palesandosi complice dell'apparato criminale comunista.
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Ecco i LINK cui accennavo sopra, in ordine cronologico :
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Blog:

Italian samizdat
22 aprile 2012
LA GIUSTIZIA ITALIANA
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Blog:
La Voce del Cittadino
15 agosto 2017
TOGHE ROSSE
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Blog:
La Voce del Cittadino
24 febbraio 2018
PROVE DI GUERRA CIVILE
http://lavocedelcittadinobologna.blogspot.com/2018/02/prove-di-guerra-civile.html
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Blog:
La Voce del Cittadino
11 luglio 2018
L’INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA
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Blog : Italian samizdat
26 agosto 2018
IL DELIRIO DI ONNIPOTENZA DELLE TOGHE ROSSE
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Blog:
La Voce del Cittadino
16 settembre 2018
ITALIA E MAGISTRATURA
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Blog:
La Voce del Cittadino
5 ottobre 2018
DEMOCRAZIA e GIUSTIZIA allo SBANDO!
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Blog:
La Voce del Cittadino
6 ottobre 2018
GLI ANARCHICI ASSOLTI e le TOGHE ROSSE
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Blog: La Voce del Cittadino
27 gennaio 2019
L’ARROGANZA DELLE TOGHE ROSSE
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Blog :
Quartiere Pilastro : il Blog!
3 febbraio 2020-06-22
LA DITTATURA DELLE TOGHE ROSSE
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Il profilo totalitario delineato da questo "governicchio", costituito da parassiti, da incapaci, da "poltronari", e da comunisti, rappresenta esattamente lo stereotipo degli apparati burocratici instaurati in ogni dittatura comunista, completamente inefficienti e fallimentari.
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A tutto ciò fa da corollario l'uso ammaestrato e criminale dello strumento giudiziario, così come era solito fare Stalin nell'Unione Sovietica.
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Giuseppe Conte è doppiamente criminale, non solo per aver causato migliaia di vittime di una pandemia che lui, povero essere incapace, ha deliberatamente ignorato fino alla metà del mese di Marzo, ma anche per il suo silenzio complice sugli scandali che coinvolgono il PD, partendo da quelli di Bibbiano, passando per quelli bancari e finendo con quello delle Toghe rosse.
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Occorre mandarlo a casa, anzi in galera insieme ai suoi amici giudici comunisti, a meditare sulle loro nefandezze e sulla loro emerita idiozia; solo così l'Italia tornerà libera e democratica.
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Dissenso
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sabato 25 aprile 2020

25 APRILE 2021 : L'ITALIA E' IN DITTATURA


Winston Churchill, 1945 :

Abbiamo ucciso il maiale sbagliato !
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Questa fu la frase con cui si espresse lo statista britannico Winston Churchill dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale, quando si rese finalmente conto che la vittoria anglo americana aveva imposto all’Europa il gigante totalitario comunista sovietico.
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In effetti l’Italia subì non solo le atrocità riferibili ai massacri etnici compiuti dai criminali partigiani comunisti complici di Tito, oppure ai numerosissimi attacchi contro le truppe tedesche compiuti da formazioni irregolari partigiane ben sapendo che avrebbero provocato la conseguente rappresaglia, ma anche uno stillicidio di delitti contro altri partigiani rei di non essere comunisti.
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Gli eserciti di “liberazione” hanno imperversato con le truppe marocchine francesi dal sud al nord Italia, stuprando a migliaia tutte le persone che incontravano sul loro cammino, violentando sia donne che uomini, bambine o anziane, preti e civili che si opponevano alla loro barbarie.
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Questa è la liberazione che festeggiano oggi le sinistre ?
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Oppure è quella che ha visto i nostri padri e nonni spettatori inermi di fronte ai bombardamenti anglo americani che hanno raso al suolo intere città, massacrando la popolazione indifesa ?
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Una liberazione effettuata a colpi di crimini contro l’umanità, per i quali però, a causa dell’arroganza dei vincitori, non ci sarà mai una Norimberga e nessuno sarà chiamato a risponderne.
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Uno dei bombardamenti "alleati" sulle città italiane e sulla popolazione civile ...
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I partigiani comunisti assassini erano pronti a prendere il potere con le armi, per trasformare l’Italia in un satellite sovietico sotto il comando di Stalin e la guida di Togliatti, servile assassino in maniche di camicia, membro della politica parlamentare comunista nazionale.
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Solamente gli accordi fra le potenze vincitrici per la spartizione dell’Europa hanno fatto sì che Stalin ordinasse, paradossalmente, che i comunisti Italiani non dovevano attuare alcuna rivoluzione, poiché avrebbe contrastato con i suoi piani egemonici concordati con gli alleati.
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Nemmeno il dopoguerra ha però sancito lo stop alla violenza comunista, che obbligò l’Italia a soggiacere alla bramosia di odio che costituisce ancora oggi l’ossatura stessa dei seguaci della  falce e martello.
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L’Italia non è stata “liberata” nel senso letterale della parola, ma semplicemente massacrata nella sua più intima essenza, umiliata, stuprata, e resa schiava dai cosiddetti “liberatori”, che ci hanno reso oggetto della loro potenza di fuoco e della loro violenza indiscriminata e mai chirurgica, devastante e arrogante come solo gli americani e i russi hanno dimostrato di saper fare.
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Torino nel 1945 dopo il bombardamento americano
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A dimostrazione di come si palesasse a quei tempi la ferocia di entrambi è sufficiente ricordare il bombardamento atomico delle due città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki effettuato dagli americani, oppure la prassi consolidata sovietica di deportare a milioni intere fasce di popolazione nei gulag staliniani.
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Ecco chi erano i nostri liberatori, che dopo aver ridotto le nostre città ad un cumulo di macerie provocando la morte di migliaia di vittime innocenti, ci hanno imposto per decenni la loro egemonia e la loro presenza, instaurando numerose basi militari sul nostro territorio presenti ancora oggi.
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I partigiani comunisti assassini hanno devastato l’Italia anche a guerra finita, agli ordini di onorevoli parlamentari di quel Partito Comunista Italiano che era capitanato da squallidi criminali del calibro di Luigi Longo e Palmiro Togliatti.
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Ancora oggi i suoi eredi, che si sono camaleonticamente camuffati dietro la dicitura “democratico” del PD, si riferiscono a Togliatti definendolo con il vezzeggiativo compiacente di “il Migliore”.
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I partigiani comunisti hanno dato vita a formazioni armate e a fenomeni delinquenziali come quello conosciuto con il nome di “Volante rossa”, una formazione di tipo terroristica che ha imperversato nel Nord Italia a guerra finita, provocando vittime e sangue.
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Bologna, 1944 - Dopo un bombardamento americano
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I “liberatori” ci hanno quindi “regalato” anche questa nefandezza, al canto di “bella ciao”, preoccupandosi solo di nascondere la realtà dei fatti e al contempo di tutelare e patrocinare questi delinquenti, come nel caso del “soccorso rosso” in cui i comunisti Dario Fo e Franca Rame si affaccendavano a fornire assistenza finanziaria e legale ai criminali rossi arrestati e incarcerati.
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Il P.C.I. da parte sua offriva canali con cui esercitare la latitanza in piena sicurezza, attraverso l’espatrio in Paesi compiacenti, loro malgrado, con il potere comunista.
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Per completare il quadro “liberatorio” bisogna aggiungere per dovere d’informazione il ruolo svolto da parte di esponenti della Magistratura che per molto tempo, guadagnandosi l’appellativo di “toghe rosse” hanno palesato una succube condiscendenza con il crimine comunista.
Le sinistre hanno ben motivo di festeggiare oggi il 25 aprile, essendo riuscite dopo decenni di tentativi a esautorare il Parlamento dalla vita democratica della Nazione.
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I rappresentanti dei partiti di Governo, infatti, siedono sugli scranni parlamentari senza alcun mandato popolare, approfittando di meschine manovre di Palazzo consentite loro dal canuto burattino che prende il nome di Presidente della Repubblica delle banane !
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"Goumiers" marocchini, gli stupratori appartenenti alle truppe francesi di "liberazione" !
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Solo di ciò si può obiettivamente parlare, in quanto i politicanti che ci governano esprimono tutta l’arroganza e la protervia che le sinistre avevano abilmente dissimulato dal dopoguerra fino a oggi trasformando in tragica realtà la paventata simulazione orwelliana di una società succube del “pensiero unico” dominante.
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La manipolazione delle coscienze attuata dalle sinistre dal dopoguerra ad oggi e mai conclusa, appartiene al retaggio pseudo culturale di quei personaggi che ci vogliono inculcare a forza l’idea che la cosiddetta liberazione sia stata una eroica prerogativa di libertà e non, come invece è accaduto nella realtà, uno sfregio alla nostra identità nazionale, un massacro di vittime civili e una “tabula rasa” di qualsiasi diritto democratico immolato sull’altare della supremazia militare dei vincitori.
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La “liberazione” ha prodotto una società illiberale, in cui ancora oggi vengono manipolati libri di testo dedicati alla formazione culturale scolastica, in cui solamente da pochi anni vengono giocoforza riconosciuti alcuni crimini come quelli delle Foibe, e in cui per larga parte sono ancora tenuti nascoste le caratteristiche criminali dell’universo comunista.
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Il malaffare e la corruzione, unite al disprezzo per i diritti umani hanno preso in ostaggio la democrazia, così come dimostratoci recentemente dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, artefice del golpe bianco che ha portato le sinistre al Governo, in qualità di complici.
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Cosa dovremmo festeggiare il 25 aprile ?
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Forse la violenza dei centri sociali e di quei cosiddetti gruppi di antifa che da un lato si riempiono la bocca con la parola libertà e dall’altro mettono a ferro e fuoco interi territori nelle nostre civili città, oppure l’arroganza delle famigerate ONG che riempiono il Paese con un flusso epocale di immigrati clandestini illegali, al solo scopo di compiacere le farneticanti politiche della sinistra, atte a favorire le Coop rosse e a creare un nuovo substrato elettorale di etnia africana?
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Dovremmo forse cantare “bella ciao” mentre il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico saluta la folla a pugno chiuso, palesando impeti rivoluzionari alla Che Guevara, svilendo e oltraggiando così il suo stesso ruolo istituzionale ?
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Oppure dovremmo inchinarci al “pensiero unico” di ispirazione totalitaria attraverso cui il PD e il Movimento 5 stalle si esibiscono in squallide penetrazioni pseudo intellettuali reciproche, in una garbata ma implacabile contesa che consente loro di continuare a sedere sugli ambiti e remunerativi scranni parlamentari ?
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Ricordo a chi legge che le vittime civili UCCISE dalla “liberazione” sono state assai ben più numerose di quelle odierne dovute alla pandemia del Coronavirus ma che tutte son state relegate nell’omertoso universo del silenzio mistificatorio e compiacente con cui le sinistre abitualmente procedono nel loro quotidiano “modus operandi”.
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Io NON festeggio questo mondo delinquenziale e corrotto, appannaggio esclusivo di derivazione comunista e retaggio criminale della violenza endemica che traspare da ogni simbiosi con l’ideologia marxista di riferimento.
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Io NON canto “bella ciao, la canzonetta che le becere mentalità di personaggi come Laura Boldrini vorrebbero sostituire all’Inno Nazionale, prostituendo il valore ideologico dell’unità identitaria con quello che esprime invece una tragica e differente, quanto infelice, simbologia di riferimento.
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Il 25 aprile è LUTTO NAZIONALE !
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L’arroganza comunista, che si è voluta proporre come unica depositaria di valori di democrazia universali, ha in realtà manifestato con i fatti l’esatta divergenza da tali assiomi, fondando sulla violenza e sull’uso della coercizione la sua spinta egemonica.
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Coloro che, ancora oggi, manifestano simpatie per l’universo comunista sono evidentemente parte di un disegno di normalizzazione dell’odio che ne impregna l’essenza stessa, e che assistono come automi alla disgregazione di ogni valore di libertà e di democrazia che ciò comporta.
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L’attuale Governicchio, i “grillini”, e tutti i poltronari di professione che sicuramente il 25 aprile canteranno “bella ciao” e che saluteranno a pugno chiuso ne sono il lampante esempio !
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Dissenso
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sabato 11 aprile 2020

CRIMINE DI STATO

Sottotitolo : LA DITTATURA DEL GOVERNO CONTE
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L’approccio delinquenziale del Governo Conte alla pandemia prodotta dal Covid-19 ci ha trascinati sull’orlo di un abisso senza fine.
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Dopo aver proclamato lo stato di emergenza nazionale il 31 gennaio scorso, Conte ha poi permesso per tutto il successivo mese di febbraio la libera circolazione delle persone, inducendo la diffusione del contagio a livello esponenziale.
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Migliaia di vittime innocenti sono morte a causa della inettitudine criminale del Presidente del Consiglio, che poi per rimediare ai suoi tragici errori ha costretto gli italiani a rimanere segregati in casa quando era ormai troppo tardi.
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Decine  decine di milioni di connazionali sono reclusi nelle loro abitazioni, senza poter lavorare, da oltre un mese, costretti dai dictat di Conte, i quali prevedono la continuazione dello stop fino ai primi del mese di Maggio.
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Nei suoi stucchevoli proclami televisivi alla Nazione, compresa l’ultima conferenza televisiva del 10 aprile, Conte ha dimostrato tutta la sua arroganza palesando un vero e proprio disprezzo per le famiglie italiane.
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A causa della sua criminale incapacità, non sono ancora stati erogati, fino ad oggi, i fondi promessi alle famiglie che sono a casa senza fonte di reddito.

L’arroganza e la supponenza  che evidentemente animano l’essenza stessa di questo governicchio capitanato da Conte è tale che fino ad oggi nessun italiano ha ancora ricevuto un solo euro.
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Una parte delle sinistre ha addirittura ideato una nuova patrimoniale da far pagare agli italiani, che ha le caratteristiche proprie di un provvedimento non solo esplicitamente vessatorio ma anche di anti-costituzionalità.
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Conte, sempre lui, il politicante sbattuto fuori dalla porta da Salvini e dal Popolo italiano, ma rientrato dalla finestra grazie alla complicità del canuto burattino del Colle manovrato dalle sinistre, si è scagliato contro le opposizioni che erano legittimamente indignate a causa del suo devastante comportamento, e le ha apostrofate sproloquiando come un etilista in astinenza da alcool, assumendo le sembianze di un pazzoide schizofrenico con manie di grandezza.
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In tutto questo marasma delinquenziale, in cui le famiglie italiane sono state private sia del lavoro che di una qualsivoglia forma di sostentamento, sono stati distribuiti dai Comuni i Buoni Pasto a coloro che ne avevano fatto richiesta, spendibili però solamente alla Coop.
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Le amministrazioni a guida PD hanno compiuto quindi un vero e proprio atto di sciacallaggio, speculando politicamente sulla tragedia del Coronavirus, a dimostrazione del fatto che le nefandezze delle sinistre non si sono esaurite con quella recente e tristemente famosa di Bibbiano.
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Conte e la cricca grillina-piddina che lo sostiene, forti di emolumenti principeschi e di benefici che solo la Casta può ambire a ricevere, fanno finta di non capire che il numero delle famiglie in difficoltà è davvero elevato, e che la situazione sta drammaticamente degenerando di giorno in giorno.
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Giuseppi” è pervaso da un delirio di onnipotenza che rasenta la pazzia criminale, e persegue una finalità delineata da un percorso di arroganza con cui tiene in ostaggio l’intera Nazione, con la complicità dei penta-stallati professionisti dell’inganno e della prostituzione intellettuale.
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Il tracotante e presuntuoso Presidente del Consiglio si è arrogato il diritto di sentenziare chi abbia, oppure no, il diritto di profferire verbo, decidendo unilateralmente chi sia degno di essere considerato o chi invece sia da aggiungere alla sua infinita lista di coloro che dicono solamente sciocchezze.
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Il Popolo saprà reagire alla dittatura di questo ometto che si è appropriato della Democrazia, coadiuvato da un PD da sempre ostile alla libertà e ai diritti umani.
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D’altra parte il retaggio pseudo culturale da cui derivano le sinistre in ogni loro ramificazione, poggia sugli insegnamenti di un vero e proprio criminale, pluriomicida, ladro, e traditore della Patria : Palmiro Togliatti.
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Ambiguamente Conte si erge a Paladino delle istituzioni, spalleggiato da Mattarella, mentre invece sono stati proprio loro stessi i primi responsabili dello strappo istituzionale che ha impedito al Popolo italiano di esprimersi con il voto, inglobando nel percorso dittatoriale in cui siamo precipitati il Partito cosiddetto Democratico (ma che democratico proprio non è !).
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LA FAMIGERATA BANDA DEI QUATTRO


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Se Conte ricevesse di ritorno ogni schiaffo che ha dato al Paese, avrebbe un faccione simile ad un enorme pallone gonfiato.
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Il Popolo italiano chiede a gran voce le sue dimissioni, ma la mancanza di una pur minima traccia di dignità fa sì che Giuseppi se ne stia tenacemente abbarbicato alla poltrona datagli da Mattarella.
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Conte si vergogni ! Questo è il grido che sale dal Popolo italiano, rivolto allo squallido interprete di un personaggio che sembra uscito da un romanzo di Orwell.
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Conte si vergogni ! Lei ha disonorato la Puglia, la regione che le ha dato i natali e che ora si pente di aver generato un criminale del suo calibro.
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Conte si vergogni ! Lei è una macchietta che interpreta un ruolo che le sta stretto, quello di “premier per caso”, mentre in realtà non è niente di più che un aspirante barone universitario con manie di protagonismo.
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Il Popolo italiano è stanco di vedere il suo faccione sugli schermi televisivi da cui ampollosamente emana editti, proclami, imposizioni, dictat, con una ostentazione di vanità simile solo a quella parafrasata dal dottor Balanzone di felsinea memoria.
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Lei ci ha negato i respiratori e i letti nei reparti di terapia intensiva, così come le mascherine e i soccorsi richiesti nelle abitazioni private, spedendo inoltre dottori e infermieri al fronte senza dare loro le adeguate protezioni.
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Lei Conte è un criminale !
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E intanto che il suo faccione tranquillizzava l Popolo italiano attraverso la compiacenza del mezzo televisivo, le persone morivano a migliaia…
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Lei Conte è un nemico dell’umanità, uno spregevole individuo che ha la stessa caratura morale di uno scarafaggio o di un topo di fogna.
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Mi fa schifo ! Lei, Conte, mi fa vomitare, e spero che Dio, un giorno, le presenterà il conto per le vite umane per cui Lei ha dimostrato un così grande disprezzo.
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Dissenso
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Speech by ReadSpeaker