Articolo 21 della Costituzione Italiana

Articolo 21 della Costituzione Italiana:
"TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, CON LO SCRITTO E OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. LA STAMPA NON PUO' ESSERE SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONI O CENSURE"

sabato 4 settembre 2010

MINGANTI E L'ETERNIT

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Il Sindaco di Minerbio si arrampica sugli specchi, nel patetico tentativo di giustificare la sua negligenza nei riguardi del problema eternit a Minerbio.
Il Primo Cittadino si è infatti espresso in una serie di affermazioni sconcertanti che ci rivelano il Suo volto di Amministratore incapace e restio ad affrontare i problemi segnalati dai Cittadini.
Lorenzo Minganti afferma che le lastre di eternit da noi segnalate sarebbero situate in un luogo di difficile accesso, recintato e infestato di arbusti selvatici.
Ciò non risponde al vero, a parte l’erba alta, infatti il retro della ex Scuola di San Martino di Soverzano, in cui trovasi l’eternit in questione, è facilmente raggiungibile passando a lato della Scuola stessa.
E’ inoltre un luogo abituale di scarichi illegali di rifiuti di ogni genere, come da noi segnalato a più riprese ad una Amministrazione Comunale sorda e immobilista.

Inoltre, bisogna considerare che, nell’ipotesi di cemento-amianto in fase di sgretolamento, come in questo caso (vedi fotografie sul blog), gli agenti atmosferici giocano un ruolo importante nel peggiorare le cose.
In particolare il vento è responsabile del trasporto delle micro particelle CANCEROGENE, che possono essere veicolate fino alle abitazioni vicine, se non oltre !
In base a queste considerazioni, caro (si fa per dire) Sindaco, ora cosa pensa di fare ?

1 – Risolvere il problema, mettendo in sicurezza l’eternit, oppure smaltirlo, così come PRESCRIVE LA LEGGE ( a cui Lei è tenuto ad obbedire).

2 – Ricorrere di nuovo allo spauracchio del suo stereotipo comportamentale, e cioè la denuncia per procurato allarme.

3 – Chiedere scusa ai cittadini perché tale presenza (eternit) è su un’area di proprietà comunale, che quindi avrebbe dovuto essere controllata meglio.
(A proposito, ha fatto rimuovere la “DISCARICA A CIELO APERTO ABUSIVA” da noi segnalata, proprio lì, dove c’è l’eternit ?)
(Ha provveduto allo sfalcio di tutti gli arbusti a cui Lei stesso fa riferimento, in ottemperanza al Suo stesso decreto ? La zanzara tigre vive nell’erba alta anche se Lei ha pubblicamente affermato il contrario.)

4 – Arrogarsi il diritto di decidere, in barba alle Leggi e alla Salute dei Cittadini, di infischiarsene, e di approfittare della situazione per autocelebrarsi nelle Sue abituali campagne mediatiche.

A proposito poi del fatto che Lei nega di aver saputo prima del problema eternit, Le ricordo ( per evitarLe di dire altre bugie e conseguenti figuracce, a cui sembra essere oramai assuefatto ) che in occasione di un volantinaggio al mercato della Lista Civica, io stesso Le ho dato in mano il volantino sull’argomento eternit !!

Le ricordo inoltre che a noi non è possibile interloquire democraticamente con l’Amministrazione, come Lei invece sostiene che dovremmo fare, poiché il dialogo ci è da tempo negato.

Siamo anzi continuamente attaccati, in una Sua arrogante, pretestuosa, e costante ricerca di intimidazione (che lascia il tempo che trova).
Solitamente le Sue “sparate” sfociano in minacce di denunce, offese, bugie, e mistificazioni.
Le occasioni non Le mancano, e oramai i Cittadini ne sono consapevoli.

Comunque, tornando all’argomento eternit, caro (si fa sempre per dire) Sindaco Minganti, le suggerisco di provvedere ad una precisa MAPPATURA dei luoghi del territorio in cui è presente il famigerato e pericoloso cemento-amianto, e di pubblicizzarla poi con ampia risonanza affinchè i Cittadini ne vengano a conoscenza.

E’ loro sacrosanto dirittto, infatti, sapere le ubicazioni dell’eternit, per poterlo evitare.

Le rammento che l’absestosi è una patologia molto grave che si può contrarre respirando le particelle cancerogene di eternit, e che nel malaugurato caso si verificassero casi del genere a Minerbio, Lei potrebbe essere chiamato a risponderne.

Le rammento inoltre che non è sufficiente evitare di risolvere i problemi mediante risposte alla Stampa in cui si negano i problemi stessi !
Sindaco, non funziona così !

I problemi vanno affrontati e risolti, non nascosti o ignorati.
Lei è pagato dai Cittadini per adempiere ad una serie di doveri ben precisi, e non per fare quello che le pare .

Riguardo poi alla Scuola di San Martino di Soverzano, chi Le dà il diritto di alienare tale struttura, che rappresenta invece un bene collettivo, di rilevanza sociale, storica, e culturale ?
Forse la Sua smisurata arroganza !
Invece di recuperare la ex Scuola al degrado di cui anche Lei è responsabile, cerca prepotentemente di disfarsene, senza tenere conto delle proteste dei Cittadini.

Certo, è più facile spendere i nostri soldi per realizzare una pista ciclabile che niente ha da invidiare allle opere dei FARAONI dell’antico Egitto, visto il costo spropositato.

Si lascia degradere un edificio storico del territorio, legato alla Sua Storia e alle sue tradizioni, che potrebbe oltretutto ospitare un centro culturale, o un poliambulatorio, o qualche associazione di aggregazione non solo giovanile.
Per contro si dà libero sfogo alle forsennate spese di un Sindaco che è lontano dai Cittadini e dalle loro esigenze.
E’ sufficiente ricordare solo alcune delle voci di bilancio comunale, quali :
35.000 euro per l’acquisto di scaffalature
15.000 euro per scavare pozzi artesiani (per annaffiare la tenera erbetta dei campi sportivi)
700.000 euro, appunto, per una ciclabile
ecc, ecc.

Tutto ciò mentre i disabili in carrozzella sono ostaggio delle barriere architettoniche che fagocitano Minerbio.

Questa è la vera realtà del Paese.
Una triste sequenza di arroganti imposizioni che stanno facendo morire Minerbio, assediata dal degrado e da una morsa amministrativa che si fonda su incapacità, incoerenza, e arroganza.

Minerbio non si merita tutto ciò.
I Cittadini ora lo sanno, e per questo motivo è iniziato il conto alla rovescio per mandare a casa questi politicanti.
E.B.
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