ACCADE A SAN LAZZARO:
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L’iniziativa per produrre energia pulita,
in modo condiviso, è già un successo.
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Ecco il fotovoltaico popolare.
Ecco il fotovoltaico popolare.
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Già 109 gli aderenti, sono stati raccolti 27.500 euro
Già 109 gli aderenti, sono stati raccolti 27.500 euro
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L’idea: Un progetto rivoluzionario di azionariato pubblico per produrre energia pulita. Il Comune ha messo a disposizione il tetto di una scuola per l’impianto, di cui sarà proprietario, ma girerà parte dei ricavi all’associazione dei promotori.
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di Giancarlo Fabbri.
« L’idea dell’impianto fotovoltaico condiviso sul tetto delle scuole “Fantini ”, alla Mura San Carlo di San Lazzaro, ha già raggiunto la prenotazione di 109 quote pari a 27.250 euro».
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Lo ha detto l’altra sera, soddisfatto, Alberto Piras presidente dell’associazione Comunità Energetica alla presentazione del progetto col vicesindaco e assessore all’ambiente Giorgio Archetti.
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Nell’invitare «quante più famiglie possibile ad aderire il progetto, sottoscrivendo una o più quote da 250 euro», Piras si è detto convinto «che si possa ridurre il fabbisogno energetico del plesso scolastico, e della città, nell’interesse generale.
Nell’invitare «quante più famiglie possibile ad aderire il progetto, sottoscrivendo una o più quote da 250 euro», Piras si è detto convinto «che si possa ridurre il fabbisogno energetico del plesso scolastico, e della città, nell’interesse generale.
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Si tratta di un’iniziativa di sussidiarietà in aiuto al Comune che, per motivi di bilancio e i vincoli imposti, non può finanziare.
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"Una volta fatto l’impianto, sulla base del capitale raccolto, – ha precisato Piras – sarà donato al Comune che, a sua volta,verserà all’associazione i proventi."
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Contributi in conto energia che saranno poi distribuiti ai soci dell’insolita “società per azioni energetica” – ha ribadito il presidente della Comunità Energetica – sulla base delle quote possedute.
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Per l’assessore all’ambiente «l’idea proposta dall’associazione ha il nostro convinto sostegno perché rientra nel nostro più vasto progetto, verso le energie rinnovabili, contenuto nel Piano energetico comunale (Pec) elaborato con la consulenza tecnica del professor Leonardo Setti dell’Università di Bologna.
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«È evidente che si è in una fase di avvio, pionieristica, e devo dire che si è partiti bene con tutte le intenzioni – ha rimarcato Archetti – di proseguire sulla via della collaborazione».
«È evidente che si è in una fase di avvio, pionieristica, e devo dire che si è partiti bene con tutte le intenzioni – ha rimarcato Archetti – di proseguire sulla via della collaborazione».
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E anche Setti, del Dipartimento di chimica industriale, presente in sala ha apprezzato l’idea.
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Il tetto delle “Fantini” con la superficie di 1.070 metri quadri potrebbe anche accogliere un impianto per una potenza di 300 kW il cui costo si aggirerebbe però attorno al milione di euro.
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«Non è il nostro primo obiettivo – ha precisato il vicepresidente del sodalizio, Lorenzo Bolognini – ma quello di coprire almeno il fabbisogno della scuola e di spingere la nostra città a fare un salto di qualità verso le energie rinnovabili e sul risparmio energetico».
«Non è il nostro primo obiettivo – ha precisato il vicepresidente del sodalizio, Lorenzo Bolognini – ma quello di coprire almeno il fabbisogno della scuola e di spingere la nostra città a fare un salto di qualità verso le energie rinnovabili e sul risparmio energetico».
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Rispondendo ad alcune domande Alberto Piras ha precisato che «per ora non è possibile un calcolo sulla rendita economica.
Rispondendo ad alcune domande Alberto Piras ha precisato che «per ora non è possibile un calcolo sulla rendita economica.
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Sarà possibile farlo solo quando si saprà l’importo del capitale raccolto con le quote, e dopo i preventivi che determineranno le dimensioni dell’impianto».
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Fino al 5 agosto ogni cittadino, anche non residente a San Lazzaro, può già prenotare una o più quote di tetto fotovoltaico (250 euro o multipli) sul sito www.comunitaenergetica.it o all’Urp del municipio.
Fino al 5 agosto ogni cittadino, anche non residente a San Lazzaro, può già prenotare una o più quote di tetto fotovoltaico (250 euro o multipli) sul sito www.comunitaenergetica.it o all’Urp del municipio.
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Si può aderire fino al 5 agosto. .
Non è necessario essere residenti nel Comune.
Non è necessario essere residenti nel Comune.
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E COME SE NON BASTASSE:
100.000 euro per la rimozione delle lastre
dall’impianto Rodriguez.
Via l’eternit dalla palestra.
Via l’eternit dalla palestra.
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Sono iniziati i lavori di rimozione dell'amianto dal tetto della palestra Rodriguez a San Lazzaro.
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Per consentire il ripristino funzionale del tetto il progetto prevede la sostituzione delle lastre di copertura esistenti contenenti amianto; l'impermeabilizzazione del coperto; la realizzazione di un controsoffitto interno; il rifacimento di tutte le linee di gronda esterne del fabbricato; la realizzazione sulla copertura di adeguata e necessaria Linea Vita in modo da consentire che le successive operazioni di manutenzione avvengano in sicurezza.
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Il costo dell'intervento,che terminerà il 18 agosto, è di 100.000 euro.
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Durante i lavori, informa una nota del Comune di San Lazzaro, il campo da tennis sarà parzialmente occupato dalle strutture di cantiere e la confinante pista ciclabile, nel tratto vicino alla palestra, sarà chiusa al traffico soltanto neigiorni in cui è prevista la rimozione dell'amianto, operazione prevista indicativamente per la metà di luglio.
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La continuità dei percorsi sarà comunque garantita, in questo periodo, utilizzando il marciapiede di via della Repubblica.
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«Si tratta - afferma il vicesindaco e assessore alla Qualità ambientale Giorgio Archetti - di altri 800 metri quadri di amianto eliminati dal territorio e di un'ulteriore azione che colloca San Lazzaro tra i Comuni più virtuosi a livello nazionale»
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ACCADE AD
OZZANO DELL'EMILIA:
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Bonificata l’ex Synudine,
ma l’Aea chiede proseguire con gli interventi
«Ozzano libera dall’amianto»
«Ozzano libera dall’amianto»
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Il modello da adottare deve essere simile a San Lazzaro.
Il modello da adottare deve essere simile a San Lazzaro.
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Vito Totire, medico del lavoro e portavoce dell ’associazione esposti all’amianto (Aea) ha apprezzato l’avvenuta bonifica dall’amianto nell’ex stabilimento Sei-Sinudyne.
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«La bonifica – riferisce Totire – ancorché tardiva non è negativa ma il problema a Ozzano è quello di andare avanti.
«La bonifica – riferisce Totire – ancorché tardiva non è negativa ma il problema a Ozzano è quello di andare avanti.
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Nei giorni scorsi abbiamo verificato la situazione all’Unistand, in via Grandi, e abbiamo constatato che nonostante le nostre segnalazioni, e i ripetuti solleciti, non è cambiato nulla.
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La tettoia del parcheggio è in condizioni di avanzato degrado, e rotta, con pezzi di lastra in bilico.
La tettoia del parcheggio è in condizioni di avanzato degrado, e rotta, con pezzi di lastra in bilico.
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Per non parlare del Supermercato del campeggio, sulla via Emilia, che pare proprio cemento-amianto e non si sa se è stata fatta una recente valutazione da parte del gestore o del proprietario dell’immobile.
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E ci sono tante altre strutture, nella zona industriale, – precisa il medico – con particolare riferimento a quelle “abbandonate.
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Vogliamo capire se il Comune di Ozzano intenda darsi una strategia per il censimento dell’amianto con obbligo di autonotifica, come avvenuto a San Lazzaro con ordinanza comunale, o se intenda gestire la questione alla giornata, caso per caso, puntando a bonificare l’intero territorio entro i prossimi 150 anni».
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Per Vito Totire non dovrebbe essere difficile sottrarsi al “conta gio” di San Lazzaro, sia per questioni di confine, sia perché Comune associato nella Valle d el l ’Idice sia perché compartecipe nella gestione del Parco regionale dei gessi.
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Territorio che, speriamo, si avvii col nuovo presidente (Giorgio Archetti assessore all’ambiente a San Lazzaro, ndr) a diventare “asbestosfree”; libero dall’asbesto (amianto) con fibre che inalate provocano asbestosi e tumori pleurici.
Territorio che, speriamo, si avvii col nuovo presidente (Giorgio Archetti assessore all’ambiente a San Lazzaro, ndr) a diventare “asbestosfree”; libero dall’asbesto (amianto) con fibre che inalate provocano asbestosi e tumori pleurici.
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«Non che a San Lazzaro vada avanti tutto in maniera ineccepibile – precisa il portavoce dell’Aea – e siamo preparando uno specifico dossier su alcune ipotesi di lavoro e di miglioramento;
«Non che a San Lazzaro vada avanti tutto in maniera ineccepibile – precisa il portavoce dell’Aea – e siamo preparando uno specifico dossier su alcune ipotesi di lavoro e di miglioramento;
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ma in questo caso c’è dialogo e un reciproco atteggiamento costruttivo.
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Andiamo quindi avanti nella bonifica del territorio dall’amianto anche a Ozzano e auspichiamo che il consiglio comunale, forse colpito da una botta di sonno, e i cittadini – conclude Totire – tornino sull’argomento».
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FONTE ARTICOLO: LINK
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ACCADE A MINERBIO:
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SHH!!!
NON PARLATE!
POTRESTE DISTURBARE "IL DURO" LAVORO
DEL VOSTRO SINDACO,
...tra una scalata...
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