Articolo 21 della Costituzione Italiana

Articolo 21 della Costituzione Italiana:
"TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, CON LO SCRITTO E OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. LA STAMPA NON PUO' ESSERE SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONI O CENSURE"

domenica 10 febbraio 2013

MARTIRI DELLE FOIBE, NOI NON SCORDIAMO. MAI.



Prendiamo atto del fatto che l’Amministrazione Comunale abbia scritto, sul sito comunale, due righe di commemorazione sui Martiri delle Foibe, ma come al solito si nota una indolenza caratteristica di chi assorbe da questi eventi storici una sorta di palese imbarazzo. 
Infatti, nell’ermetico trafiletto non c’è alcun accenno al fatto che i Titini fossero comunisti e che le stragi etniche siano state compiute proprio dai seguaci della falce e martello. 
Ancor più grave è che gli eredi di coloro che avallarono con il loro silenzio-assenso queste orrende stragi, e cioè i depositari del retaggio pseudo-culturale ereditato dal PCI filosovietico, non prendano ancora oggi le distanze dal comunismo stesso, riconoscendolo come MALE ASSOLUTO, ma anzi inneggino anche a Palmiro Togliatti, N° 2 del Comintern, , (l’organo di diffusione del comunismo nel mondo, di cui Stalin era il N° 1) chiamandolo ancora oggi “il Migliore”. 
COMUNISMO=MORTE
Il trafiletto che appare sul sito del Comune di Minerbio,  non accenna neppure a cosa siano le Foibe, le tristemente famose cavità carsiche, profonde decine e decine di metri, in cui venivano gettate le persone ancora vive, legate le une alle altre con del comune filo di ferro. 
Abbiamo chiesto al Sindaco di intitolare ai Martiri delle Foibe una Via, o un Parco, oppure una Piazza, ma non ci ha nemmeno risposto, dimostrando ancora una volta che l’arroganza  costituisce un carattere distintivo di questa Amministrazione. 
Il PD e gli eredi di Togliatti hanno dimostrato, nuovamente e reiteratamente, di non avere alcun interesse o volontà di tentare di sanare e pacificare gli errori del passato, chiedendo simbolicamente scusa con atti di riconoscimento pubblici e ufficiali, come quelli da noi richiesti, ma si trincerano anzi dietro piccole esibizioni di palese meschinità. 
MORTE
E’ dimostrato infatti che i tentativi di ridurre al minimo l’informazione, attuati omettendo i caratteri principali che contraddistinguono l’essenza del messaggio, oppure fuorviando il fulcro della problematica in oggetto, costituiscono una vera e propria disinformazione. 
La tecnica disinformativa è tipica del mondo comunista ed è ampiamente sfruttata ad ogni livello sociale fin dai tempi, guarda caso, di Togliatti. 
A Minerbio non è ancora stato abbattuto il Muro che divide cittadini liberi da una parte e l’arroganza comunale dall’altra, e la Cittadinanza è in balìa  di una Amministrazione che nulla ha a che fare con la  convivenza democratica e civile. 
Prendiamo quindi le distanze da chi continua imperterrito a perseguire finalità che vanno in una direzione, a senso unico, che privilegia solo gli interessi di un Partito, il PD. 
Abbattiamo il Muro di Minerbio, per ripristinare quei valori di libertà e uguaglianza a cui tutti i Cittadini guardano. 
Diamo ai Martiri delle Foibe il giusto riconoscimento, ricordandoli come fratelli, uccisi dalla barbarie comunista, e oltraggiati ancora oggi da chi non ha il coraggio e il valore morale di disconoscere le nefandezze del passato. 
Ci inchiniamo quindi al ricordo e in onore dei nostri fratelli d’Italia caduti per la libertà, consci del fatto che saranno per sempre nei nostri cuori. 

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