Articolo 21 della Costituzione Italiana

Articolo 21 della Costituzione Italiana:
"TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, CON LO SCRITTO E OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. LA STAMPA NON PUO' ESSERE SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONI O CENSURE"

martedì 10 agosto 2010

COMUNISTI ...

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Vorrei indicare all’attenzione di chi legge i seguenti nomi di personaggi, che sono probabilmente sconosciuti alla maggioranza delle persone, ma che avendo interpretato un ruolo importante nella Storia dovrebbero invece essere divulgati e resi maggiormente noti.
Mi riferisco ai nominativi di coloro che hanno affiancato Stalin durante gli anni in cui il Partito Comunista russo ha torturato e ucciso milioni di persone in Unione Sovietica.

Felix Dzerzinskij, Nikolaj Ezov (che ha dato il nome ad una vera e propria Era del Terrore, denominata infatti Ezovscina) , Lavrentij Beria, Nikolaj Krylenko, Grigorevic Jagoda… sono solamente alcuni dei criminali sovietici, nemici dell’umanità, ferventi seguaci della filosofia marxista, responsabili di avere sterminato milioni di persone in nome del Comunismo.

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Palmiro Togliatti, il tristemente noto comunista nostrano di quei tempi, pur essendo di nazionalità italiana era diventato il numero due dell’organizzazione russa “Komintern”, l’organismo preposto alla diffusione del comunismo nel mondo.


Costui, soprannominato “il migliore” dai suoi stessi compagni, permise che molti emigrati italiani in Russia (anch’essi comunisti), venissero imprigionati, torturati, e uccisi nei lager staliniani.
Togliatti nascose agli italiani e al mondo queste verità, negandole nonostante le testimonianze di sopravvissuti come Dante Corneli.


Tutti questi personaggi costituiscono la retrospettiva culturale e fondante dell’ideologia comunista a cui hanno fatto riferimento, attingendo a piene mani, i comunisti nostrani.


Quegli stessi comunisti che dopo aver camuffato e trasformato le loro sembianze, sono oggi riconoscibili nel PD, il Partito Democratico.


Si sono dati addirittura il termine di Democratici !
E’ paradossale che gli eredi di uno stereotipo che ha fatto del sangue e del terrore la sua caratteristica principale si nascondano oggi dietro ad una parola che è in completa antitesi con tutto ciò.


I camaleontici “ex comunisti” italiani oggi tentano di mescolare le carte, proponendosi agli elettori come rappresentanti e depositari di un retaggio culturale improntato ad un liberalismo che, ahimè… non gli si addice proprio !
I tentativi di convincere il popolo di questa loro metamorfosi democratica, passa attraverso l’organizzazione di “primarie”, cioè di libere votazioni degli iscrittti per determinare chi debba o no proseguire un percorso di guida e di lotta politica, rispetto alla rosa di candidature.
Effettivamente questo tipo di ricorso ad una indicazione democratica non sarebbe sbagliata, anzi…


Peccato però che queste “primarie” non siano neanche prese in considerazione allorchè interessi di Partito impongano l’avanzamento di alcuni personaggi piuttosto che di altri.


Un esempio classico, è quello che ci è stato offerto in occasione della candidatura a Sindaco a Minerbio, di Lorenzo Minganti.
Per favorire la sua nomina, non c’è stata alcuna chiamata dell’elettorato comunista alle “Primarie”, lo strumento di democrazia tanto sbandierato dal PD.
Voci di Popolo indicavano come papabile al ruolo di Primo Cittadino un’altra persona, ben voluta dai cittadini, che sarebbe sicuramente stata eletta al posto suo.
Evidentemente le strategie di Partito avevano già indicato un cammino da percorrere che non prevedeva discostamenti di alcun tipo.


Lorenzo Minganti è stato quindi candidato ed eletto senza che l’elettorato di Partito potesse esprimere un qualunque parere…
Addio “primarie”… addio espressione democratica… addio volere dei cittadini… !
Il dictat, tipico dei seguaci del Comunismo, si è espresso nell’unica maniera per loro usuale …


L’imposizione a volte si scontra però con una esposizione mediatica negativa, a cui neanche i Comunisti possono sottrarsi, come nel caso della candidatura in Puglia di Niki Vendola, oppure come in quello della richiesta di tesseramento di Beppe Grillo.
Il tacco d’Italia è stato spettatore di una battaglia che ha visto da un lato una preponderante volontà popolare favorevole a Vendola, e dall’altro una imposizione di Partito (che ricalcava i soliti vecchi schemi di stampo staliniano) che voleva l’elezione di Francesco Boccia.
In questo caso il PD è stato costretto dall’enorme risalto mediatico a ricorrere alle “primarie”.
L’esito è conosciuto da tutti, così come la figuraccia rimediata dai vertici del PD stesso.


E che dire del rifiuto di tesserare Beppe Grillo ?
Bell'esempio di democrazia e di apertura del Partito al popolo !


Comunque a Minerbio, purtroppo, non c’erano personaggi che potessero vantare lo stesso carisma di Vendola, o di Grillo, e neppure una possibilità di discostamento dalle linee guida di un elettorato comunista perfettamente inquadrato ed allineato ai soviet di turno.


Il risultato è quindi quello che ora tutti stiamo subendo, e cioè che il governo della città è nelle mani di un Sindaco non rappresentativo, eletto senza “primarie”.


I danni a cui stiamo assistendo sono tangibili, sia in termini materiali e pratici, che a livello ideologico.
Non solo il territorio sta avviandosi lentamente ma inesorabilmente verso un degrado che fagocita indisturbato le realtà locali, ma siamo anche in balia di un tentativo di soffocamento delle espressioni di libertà e di democrazia nei confronti delle minoranze minerbiesi.


Le disattenzioni verso problemi importantissimi del territorio assumono caratteristiche di colpevole disinteresse, in uno sfoggio di eloquente ricerca di elementi di preferenza rispetto alle priorità contingenti.


Le barriere architettoniche imperversano, la sicurezza stradale è pressochè inesistente, ma il Sindaco, ha preferito fare sfoggio di imponente magnificenza “regalandoci” una pista ciclabile che collega Minerbio a Tintoria.
Il costo di tale opera ha raggiunto cifre faraoniche, partendo da un preventivo iniziale presentato nel piano triennale precedente alla cifra di 300.000,00 euro e finendo dopo un paio di anni a quella incredibile di ben 700.000,00 euro !


Nel frattempo i disabili sono discriminati, come se fossero cittadini di serie B, non potendo fruire dell’abbattimento delle barriere architettoniche che si oppongono alla loro libera circolazione sul territorio.
Ma ciò per i rappresentanti dell’ideologia comunista è ben poca cosa, rispetto alle nefandezze a cui ho accennato in precedenza.


Mi riferisco alle orribili serie di violenze che hanno tanto ispirato fin dalle origini i comunisti italiani.


Mi riferisco agli “eroi” russi menzionati all’inizio di questo scritto, a cui i comunisti nostrani hanno addirittura intitolato strade e piazze.


Mi meraviglio che a Minerbio non ci siano una “Via Stalin”, o una “Piazza Lenin”, visto che a Bologna invece esistono !
Cosa fare quindi…?


Teniamoci questo Sindaco, per ora, fino alle prossime elezioni, nella consapevolezza di chi sia costui, di come risulti essere il suo modus operandi, e da quali prodromi ideali e filosofici tragga le sue origini intellettuali…


Auguriamoci solo che Minerbio e i suoi cittadini reggano a questo impatto devastante, e che la forza della Democrazia riesca a prevalere sulle logiche e sugli interessi di quel Partito che sembra essere la priorità maggiore di un Sindaco che non ci rappresenta…
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E.B.
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