- Evacuato il Municipio di Minerbio : “Era a rischio
di crollo !” -
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Questo è il titolo che troneggia a pagina 10 del fascicolo
locale de “Il Resto del Carlino”, dedicata ai danni del terremoto sul nostro
territorio.
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Ciò non avviene mai, poiché la prevenzione e le verifiche
appartengono ad un universo dimenticato in cui le priorità assumono un ruolo
secondario e fastidioso.
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Ecco perché accade poi che ci si preoccupi di
realizzare prioritariamente una pista ciclabile da 700.000 euro piuttosto che
la ristrutturazione di un Municipio che definire vecchio sarebbe un eufemismo !
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Ecco che si chiude la stalla dopo che i buoi sono
scappati !
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Fortuna ha voluto che non ci sia scappato il morto,
visto che lo spettro della desolazione e del terrore aleggia nei paesi che ci
circondano, in questo luttuoso periodo di vera e propria tragedia.
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Ci si bea della realizzazione della pista ciclabile,
come se le priorità indiscutibili delle necessità del nostro Paese non
potessero prescindere da altro che non fosse proprio questo : un vero e proprio
monumento auto-referenziale al tronfio modus operandi del Primo Cittadino.
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Nel frattempo l’amianto segnalato
all’Amministrazione in decine di occasioni è rimasto al suo posto, perfino
nelle stesse strutture comunali.
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Nel frattempo il degrado aggredisce Minerbio, sotto
le più svariate forme in cui si presenta :
marciapiedi impraticabili, parchi pubblici indegni di un Paese civile, fatiscenza diffusa, sporcizia, sicurezza stradale inesistente, illuminazione pubblica tanto insufficiente e inadeguata quanto costosa e obsoleta, ecc, ecc…
marciapiedi impraticabili, parchi pubblici indegni di un Paese civile, fatiscenza diffusa, sporcizia, sicurezza stradale inesistente, illuminazione pubblica tanto insufficiente e inadeguata quanto costosa e obsoleta, ecc, ecc…
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L’attenzione dell’Amministrazione è spesso
distratta, forse perché deviata verso considerazioni che prediligono una
accondiscendenza partitica (PD) piuttosto che un riscontro rivolto ad una reale
esigenza territoriale o del cittadino.
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Un esempio tipico di come il Primo Cittadino si sia
approcciato a considerare l’ultimo grave problema presentatosi, e cioè quello
del terremoto, è sotto gli occhi di tutti :
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il giorno stesso della prima scossa, il 20 maggio,
si è svolta la cerimonia delle “prime comunioni” presso la Chiesa di Minerbio.
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Alle 4 del mattino la distruzione provocata dal
sisma iniziava a seminare morti nel ferrarese, e le notizie di vittime
segnavano già una giornata improntata al lutto e al dolore.
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In seguito a tutto ciò, il Sindaco di Baricella, con
grande senso di responsabilità, di intelligenza, e di coscienza civica,
interdiva l’uso delle chiese del paese, deviando le cerimonie delle comunioni
in una struttura più adatta e meno pericolosa.
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Al contrario, a Minerbio, come se nulla fosse
successo, si è fatto finta di niente, permettendo il regolare svolgimento della
cerimonia nella Chiesa, che è stata poi interdetta al pubblico solamente il
giorno successivo.
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Cosa avrebbe potuto accadere se le persone presenti
si fossero precipitate tutte insieme, in preda al timore di crolli, verso l’unico portone ?
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La distrazione del Sindaco, presente in Chiesa, è
quanto mai evidente e palese.
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Il suo comportamento è non solo discutibile, ma
passibile di disprezzo, stante la sua evidente e colpevole superficialità verso
i problemi della sicurezza stessa dei suoi concittadini, e per non aver saputo
o voluto cercare di prevenire un evento che avrebbe potuto funestare centinaia
di famiglie.
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Il gesto che io personalmente mi aspetto da un
rappresentante pubblico della comunità, in evidente stato confusionale, e
palesemente inadeguato a gestire le emergenze di percorso, è quello delle
dimissioni.
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Il Sindaco dovrebbe rassegnare il proprio mandato
chiedendo scusa a tutti quei cittadini (bambini compresi) che hanno rischiato
la vita domenica 20 maggio a causa della sua incompetenza.
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Vedremo se sarà in grado di capire che la sua
permanenza al potere rappresenta un vero e proprio pericolo per noi tutti, o se
invece continuerà il suo percorso usuale, costellato di nefandezze, di
incapacità, e di arrogante auto-referenzialismo.
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Terremoto permettendo …
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Dissenso
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