Articolo 21 della Costituzione Italiana

Articolo 21 della Costituzione Italiana:
"TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, CON LO SCRITTO E OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. LA STAMPA NON PUO' ESSERE SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONI O CENSURE"

giovedì 2 febbraio 2012

PARALISI ISTITUZIONALE E INTELLETTUALE

Voglio segnalare un articolo pubblicato oggi, giovedì 2 febbraio, nella prima pagina del fascicolo locale del Resto del Carlino, intitolato "E' inverno, che sorpresa", firmato da Marco Girella.
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Una delle vie principali di Minerbio
Leggendo tra le righe, salta subito all'attenzione un deciso riferimento al qualunquismo della classe politica, rispetto alla realtà contrapposta, eviscerando nel contesto attuale le situazioni di disagio della popolazione a causa delle forti nevicate di questi giorni.
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Il menefreghismo della classe politica dirigente bolognese, unito all'incapacità totale di rapportarsi con esito positivo di fronte alle difficoltà, è pari solo alla smisurata arroganza con cui i vari Sindaci o Assessori blaterano una miriade di scusanti o di alibi, dietro cui continuano a imperversare.
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Alla luce dei fatti, molti tra i Sindaci dei vari Comuni della "Bassa Bolognese" risultano non esenti da questo stato di cose, permeati di un autoreferenzialismo che li vede vegetare in un limbo in cui l'inconsistenza costituisce la regola, e in cui la mediocrità e la mancanza di stimoli neuronici appaiono come la caratteristica fondante del loro stesso universo.

Le conseguenze ...
Dietro a tutto c'è il partito.
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Un partito che, in queste terre, diciamolo pure, è sempre lo stesso : il PD.
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Questo dinosauro della politica, stantio e metamorfizzato, alieno alla realtà, distante dai cittadini, chiuso in un retaggio pseudo culturale che trova le sue origini nel totalitarismo di stampo marxista, assiste passivamente all'inedia con cui le loro stesse creature devastano il territorio che governano.
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I danni sono visibili a tutti, anche se loro, i Comunisti, li negano o tentano di nasconderli.
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Proporrei a costoro, Sindaci e Assessori, di organizzarsi in delegazione per intraprendere un viaggio di studio in Siberia, dove di neve ce n'è a bizzeffe, e dove la popolazione, oltre che essere abituata, giocoforza, ai campi di sterminio del regime comunista ( i gulag ), è anche esperta nelle tecniche di sopravvivenza con i climi polari.
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GULAG SIBERIANO
Sono sicuro che lì, in Siberia, tra uno studio sulle atrocità di Stalin e un approfondimento sulle devastazioni del comunismo verso il suo stesso popolo, i nostri amministratori locali troverebbero anche il modo di capire, finalmente, come si fa non soccombere in caso di nevicate.
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Se lo hanno capito loro, e cioè i popoli deportati in quelle terre ghiacciate e desolate, che hanno poi lasciato in eredità ai posteri la loro conoscenza, forse, chissà, anche i nostri politici potrebbero trarre un insegnamento che consenta loro di evitare le solite figure di merda che ciclicamente ripropongono annualmente in occasione delle nevicate.
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GULAG SIBERIANO
Potrebbero capire come si puliscono le strade, come si evita l'isolamento del territorio assediato dalla furia delle nevicate, e come si reagisce alle avversità naturali.
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Può anche darsi, però, che la nostra delegazione di ferventi comunisti, sia oramai assuefatta ad un manierismo di comodo, che non solo a livello ideologico, ma anche nei risvolti pratici e quotidani, rifugga la palese realtà dei fatti.
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Forse è proprio così che distaccandosi dall'evidenza negano le problematiche causate dalla loro incompetenza, abbandonando, di fatto, la popolazione alla morsa dell'Inverno.
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Forse è proprio così, distanziandosi cioè dalla palese verità storica, che rifiutano di fare ammenda e di dissociarsi dalle crudeltà di un regime a cui hanno guardato con amorevole riferimento per decenni.
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Tutto sommato, forse sarebbe meglio che la delegazione locale, dopo aver raggiunto le località siberiane, rimanesse là, a meditare su tutto ciò, conscia del fatto che noi non proveremmo la minima nostalgia per la loro assenza.
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Ma non voglio dilungarmi oltre ... ecco quindi l'articolo del "Carlino" cui accennavo all'inizio :
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E' INVERNO, CHE SORPRESA.
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L'impressione è che l'amministrazione pubblica e la realtà ormai parlino due linguaggi differenti.
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Non che ci sia da stupirsi, visto che le amministrazioni sono figlie della politica e la politica e la realtà si sono dissociate da molto tempo.
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Capita che, incredibile a dirsi, in inverno nevichi.
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E una città intera rimanga paralizzata.
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Gli autobus si mettono di traverso e bloccano il traffico, gli spazzaneve spazzano senza esagerare, il sale c'è ma potrebbe finire subito.
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E poi, scusa delle scuse addotta da Palazzo d'Accursio e dai responsabili della pulizia, "sono caduti più di trenta centimetri di neve in un giorno".
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Inaudito, vien da pensare.
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Stupefacente.
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Se ne fossero caduti solo quindici, par di capire, allora sì che le ruspe avrebbero pulito, il sale avrebbe fatto il suo lavoro, gli autobus avrebbero girato regolarmente.
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La sequenza di giustificazioni assurde è il segno che i politici, ormai, sono convinti che basta adattare i problemi alle parole.
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Invece, se nevica, bisognerebbe pulire.
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Magari pensandoci un attimo prima.

A dimostrazione che gli amministratori si sentono immuni da responsabilità, poichè a loro basta prescrivere ma non devono risolvere mai nulla, l'ineffabile Merola, oltre a chiudere le scuole, ha prorogato il blocco del traffico.
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Ottima idea, ecologicamente corretta e utile a non creare ingorghi.
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Solo che una decisione del genere dovrebbe comportare autobus frequenti e in orario, magari dotati perfino di gomme antineve, e strade sgombre.
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Invece, non avremo nulla di tutto ciò.
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Sono garantite vie impraticabili per il ghiaccio e nuove variopinte giustificazioni :
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"Un freddo eccezionale.
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Incredibile, in febbraio."
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