Percorrendo la strada che da San
Gabriele di Baricella va verso Molinella ho avvistato una piccola colonia di
una decina di cormorani, che stava dedicandosi alla sua attività preferita, e
cioè la predazione di pesci a scopo alimentare in un piccolo laghetto delle
dimensioni di un macero.
Il cormorano (Phalacrocorax carbo
sinensis) è infatti un formidabile predatore ittico, in quanto insegue le sue
prede anche per diversi metri sott’acqua, riuscendo anche a ferirle se non riesce a catturarle.
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Di solito una colonia di cormorani che
si stanzia in un habitat come quello dove io li ho avvistati, in breve tempo
riesce a sterminare l’intera fauna ittica presente.
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Dopo che la specie è arrivata vicino
all’estinzione, agli inizi del 1900, sono state applicate politiche di
protezione che ne hanno gradatamente incrementato il numero
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Nella località di Anita, ad esempio, la
presenza del cormorano è consistente poiché si osservano colonie di alcune
migliaia di esemplari, ma pare che questi uccelli ora stiano estendendo il loro
areale di interesse fino ai canali dei nostri territori, arrivando a Ostellato,
a Comacchio, ma anche qui da noi.
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Ogni cormorano assume circa 400/500 gr
di pesce al giorno, senza operare alcuna selezione sulla loro taglia o sulle
loro classi di età, arrecando quindi un notevole danno alle specie in via di
estinzione come il luccio, la trota mormorata, il pesce persico, l’anguilla, il
temolo, ecc.
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Va da sé che sia nata una polemica che
vede fronteggiarsi i pescatori sportivi da un lato, insieme agli acquacultori,
e le associazioni animaliste e i protezionisti della specie dall’altro.
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I primi vorrebbero un abbattimento
massiccio e selettivo del cormorano, mentre gli altri vi si oppongono a tutela
della specie stessa.
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Da troppo tempo l’uomo non tiene
l’ambiente nella dovuta considerazione, operando scelte e strategie che
condizionano gli equilibri della natura, come ad esempio il delicato rapporto
che intercorre tra gli anelli della lunga catena che costituisce l’ecosistema.
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Da questo approccio errato nascono le
problematiche che riguardano, ad esempio, l’aumento spropositato dei cormorani,
così come quello delle nutrie, oppure
dei cinghiali e dei cervidi nelle zone collinari, oppure il rischio di
estinzione che corrono le api.
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Dobbiamo “metterci in testa” che il
rispetto per l’ambiente deve rappresentare una priorità, a cui guardare con
convinzione e con propositività.
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Invece, assistiamo spesso a bieche
speculazioni che vanno nella direzione contraria, in nome di interessi di
parte, rese possibili mediante l’appoggio della politica.
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L’Ilva di Taranto ne è un esempio
eclatante : per decenni i Partiti hanno preso soldi dal colosso industriale,
chiudendo gli occhi per non vedere lo sterminio pianificato che l’Azienda stava
compiendo sulla popolazione locale.
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Bersani e Berlusconi sono stati ben
felici di lasciarsi sovvenzionare dalla proprietà dell’Ilva e hanno
interpretato, per una volta, lo stesso schifoso ruolo : quello di chi se ne
frega della salute dei Cittadini e dell’Ambiente, ma che certamente si
preoccupa delle finanze del proprio partito politico.
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Comunque, nonostante il fatto che si
chieda da più parti un severo controllo delle dinamiche che coinvolgono la
fauna e la flora, io sto comunque dalla parte dei cormorani, delle nutrie, e
delle api… e voi ?
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Dissenso
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