Articolo 21 della Costituzione Italiana

Articolo 21 della Costituzione Italiana:
"TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, CON LO SCRITTO E OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. LA STAMPA NON PUO' ESSERE SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONI O CENSURE"

martedì 5 ottobre 2010

LA BUFALA MEDIATICA DI RAI 3

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Il Tg regionale dell’Emilia Romagna del 4 ottobre scorso ci ha offerto la dimostrazione di come si possa manipolare una oggettiva proposizione di cronaca, trasformandola in una rappresentazione che presenta invece molti punti in comune con la farsa o la commedia d’autore.

L’interpretazione unilaterale di situazioni presenti sul territorio, mai come in questo caso, si avvicina a caratteristiche, appunto farsesche, che assumono il sapore di una manipolazione.

La regia occulta che estrapola dalla realtà solamente le interproposizioni di comodo, alienandone il rimanente, viene architettata per divulgare aspetti di vita quotidiana non consoni alla effettiva verità oggettiva, ma anzi diventa parte integrante e simbiotica di una disinformazione subdola quanto plateale.

Mi riferisco al filmato nel quale è stata presentata la cittadina di Minerbio come un’oasi in cui le barriere architettoniche non esistono.

La realtà del territorio si scontra però con questo tentativo, che appare come frutto di una strumentalizzazione politica, affatto rispondente ad una universalità di evidenze oggettive, bensì trainato da una convergenza verso chi, probabilmente, ha interesse a proporre la questione nei termini di un proprio soggettivo riscontro.

La farsa si è addirittura valsa della strumentalizzazione di Gabriele, disabile minerbiese e dipendente comunale, provvedendo a filmarne i percorsi in carrozzella durante i suoi spostamenti nello svolgimento delle proprie mansioni lavorative.

Dal filmato traspaiono una atmosfera e una situazione contingente idilliache, riguardo i portatori di handicap, lasciando intendere che ci si trovi in assenza totale di barriere architettoniche.

Peccato però che Tg 3 non abbia raccolto le testimonianze di chi, da tempo, si occupa di evidenziare a Minerbio la vergognosa presenza proprio di tali barriere.

Il Blog “Minerbio e la voce del cittadino” e il Meetup “Amici di Grillo Minerbio”hanno spesso calamitato l’attenzione dei concittadini a causa del loro impegno nel segnalare e denunciare gli impedimenti che ostano al normale incedere di chi, forzatamente, deve fare ricorso ad una carrozzella per i suoi spostamenti.

Il Tg3 non ha minimamente pensato di interpellare queste due rappresentanze sociali del territorio, affidandosi nella sua prosopopea di mestierante della disinformazione alle recensioni false e faziose di amministratori locali che negano l’evidenza.

Il Sindaco ha affermato che il gradino (o meglio il gradone, viste le dimensioni) posto al termine dell’attraversamento pedonale di fronte al Municipio, non deve essere considerato una barriera architettonica, poiché esiste una alternativa di passaggio.

Questo significa che un disabile in carrozzella diretto in Comune che attraversi la strada in quel punto, non può approdare al portico ma deve deviare verso destra o sinistra, occupando la carreggiata, in mezzo al traffico veicolare, a suo rischio e pericolo, fino a raggiungere…non una rampa per disabili…ma un passo carraio, che gli consenta di mettersi al riparo, per poi ritornare in senso opposto verso la rampa di accesso al Municipio.

Ma non è ancora finita…le barriere all’ingresso del Palazzo Comunale (quelle stesse che non esistono, a detta del Sindaco) impediscono l’ingresso al disabile che non abbia la fortuna di incappare in una persona disposta ad aiutarlo.

Il pesante portone infatti è sprovvisto di apertura con rilevazione di presenza, e chi si trova nella condizione di dover entrare (come Gabriele, il volenteroso disabile dipendente comunale a cui va tutta la nostra simpatia) , necessita di una offerta di collaborazione, senza la quale è impossibile proseguire.

Tg 3 non ha accennato a tutto ciò, ma tant’è…il Sindaco nega che ci si trovi in presenza di barriere architettoniche…non sia mai…ciò non gioverebbe al suo curriculum di scalatore della politica.

Anche l’ultima ciclo pedonale realizzata, è stata ideata senza alcun rispetto delle problematiche inerenti alla disabilità motoria, nonostante la normativa preveda l’obbligo di autorizzare l’inizio dei lavori solo dietro verifica delle condizioni necessarie.

Il risultato è che non sono state fatte subito le apposite rampe, ma solamente dopo le nostre ripetute e insistenti segnalazioni al Sindaco.

Sembra che Tg3 e Lorenzo Minganti siano in perfetta sintonia, vista la convergenza ideale di una supponenza e di una arroganza, articolate a spese del territorio : entrambi negano la presenza di barriere architettoniche.

Suggerirei ad entrambi di percorrere il territorio su una sedia a rotelle, per provare l’ebbrezza di sbattere contro quelle stesse barriere da loro negate.

E’un comportamento vergognoso oltre che oltraggioso, nei confronti di chi deve subire, oltre che un disagio fisico, anche una disinformazione di comodo e una riluttanza ad intervenire.

Il comportamento del Sindaco è sintomatico.

La sua arroganza, nonostante la nostra ricerca di dialogo, è offensiva e lesiva della dignità dei cittadini, oltre che della nostra.

Non ci può essere dialogo con chi, da tempo, persegue una politica assolutistica e dittatoriale, negando una qualsiasi forma di comunicazione che non sia quella dell’intimidazione, dell’oltraggio, della mistificazione, e del proprio autoreferenzialismo.

Ci batteremo per aiutare i portatori di disabilità a Minerbio, nonostante i propositi di un Sindaco burattinaio che ha a cuore solo una rappresentazione in cui tira i fili dei personaggi che lo circondano, come in una commedia tragicomica dai risvolti previsti e prevedibili, in cui gli attori fanno solo ciò che il manovratore gli permette di fare.

Il copione è stato scritto nelle sedi di un Partito che ha sempre fatto della menzogna il suo cavallo di battaglia, e che ha partorito mostri che si sono imbevuti del sangue dei suoi stessi compagni, e che appare oggi anacronistico e morto.

I partiti sono morti, sono carne putrescente in decomposizione, e sono quindi destinati a scomparire, a non lasciare traccia di sé, se non un fuggente e indesiderato odore di carogna, e per questo tentano di trainarci nella loro inesorabile agonia.

Sta a noi cercare di evitare di essere contagiati da questi zombie, da questi morti viventi, cercando di operare in modo che le persone e il territorio subiscano meno danni possibili, alla ricerca di una società che ci veda interpreti e attori, ma mai burattinai.
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E.B.
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